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Che fesso! Gi, si può correggere il titolo? Ovviamente è "milanese", e quella barra dopo l'apostrofo non so da dove venga.
Grande mizo...
Concordo pienamente per stemperare gli alimenti.
Per quanto riguarda il burro, quello francese è un po diverso dal nostro (prodotti standard) ha meno "acqua" quindi un punto di fumo più alto. E' vero che sul mercato d'oltralpe trovi quello chirificato, in Italia trovi quello indiano chiarificato...
Per quanto riguarda la Wiener, se non sbaglio, mi sembra che nella panatura ci sia anche dell'acciuga...
Gi, quando apri un forum per trattare questi argomenti? (hi,hi,hi...)
Caro Mizoguccini, con questa descrizione...puoi mollare il teatro e darti alla cucina!! Mi scuso se posso sembrare o essere impopolare quando attacco....ma ti posso dire che so dare grandi soddisfazioni quando trovo ricette così ben descritte, anche perchè da un po' di tempo mi sto dedicando alla cucina lombarda, ossibuchi compresi! Bravo, bravo, bravo: anche un bambino potrebbe realizzare la tua ricetta...se segue passo per passo le tue istruzioni. Ciao.
Teatro? Io non mi occupo di teatro, al massimo ci vado... ho una sorella attrice, degli amici attori e scenografi, ma io non faccio teatro da quando interpretai Sherlock Holmes da bambino di fronte a un pubblico formato dai genitori degli attori...
Comunque grazie errevi, e non ti preoccupare: il tuo ultimo commento alla recensione della Francescana mi è anche piaciuto (il primo l’ho capito meno); poi magari abbiamo idee un po' diverse sui ristoranti, ma vorrei farti notare, visto che lo citi, che io ho recensito anche Ermes (una recensione più semplice, ma era anche la prima che facevo e non sapevo come sarebbero state accolte) e gli ho dato più cappelli che a Bottura...
Infine credo che il buon Guccini indulga ogni tanto all'alta cucina: ricordo di aver letto una cronaca da un vecchio club Tenco dove l'avevano beccato a discutere non ricordo con chi della superiorità del tartufo bianco su quello nero...
La sostanza è una soltanto: ti ho fatto sinceri complimenti per come hai descritto la ricetta della "vera" milanese. Per il teatro, ricordavo di aver letto qualcosa sul fatto che avevi provato a fare lo scenografo cinematografico...un lapsus e Guccini....non è detto che mangi solo insalata russa e beva Lambrusco, potrebbe tranquillamente parlare certamente di tartufo o caviale o Prosciutto di Parma, non credo si trattenga di fronte a questi beni di Dio!!! Ti ripeto, sinceramente, complimenti per la ricetta! Ciao.
Caro Mizoguccini, complimenti!
Una ricetta che è una poesia, secondo me sei un cuoco vero. Le mie origini sudtirolesi e visto il riferimento alla Wiener (barbe), vorrei specificare che acciughe o alici nell'impanatura della Wiener non esistono e che l'unica differenza fra Wiener e Milanese è che il primo passaggio è nella farina. A portare a Milano la cotoletta sono stati gli austriaci
Mi spiace contraddirti, s.nicolo, visti i complimenti, e considerato anche il fatto che il tuo nick mi ricorda una festa durante la quale, essendo mezzo triestino,da bambino ricevevo dei regali, ma chi abbia introdotto cosa è tutt'altro che accertato, e anzi PARE più probabile che siano stati i viennesi a copiare la milanese... però come ho scritto su questa annosa questione non sarà mai detta l'ultima parola, quindi che ognuno rivendichi la primogenitura, se vuole.
il bello della cucina è questo! Mi ricordo che una delle cotolette migliori a Modena si mangiava alla Francescana!Molti anni fa.
Beh, davvero molti, immagino, visto che ora la solfa in quella cucina è cambiata, e parecchio!
Scopro solo ora che dietro questo nick si cela un ristorante e anche molto ben recensito! I complimenti mi fanno dunque ancora più piacere; però allora devo precisare: non sono affatto un cuoco vero, ma un praticone spesso molto disordinato e anche soggetto alla pigrizia di preparare sempre e solo gli stessi piatti e ahimé le cotolette non rientrano fra questi, ormai le farò due-tre volte l'anno
Può venir comunque buona... di certo NON viene buona "lo stesso", cioè altrettanto, e non è più nemmeno una vera milanese.
A mio giudizio la differenza tra la frittura nell'olio o nel burro è immensa. Io personalmente una cotoletta nell'olio non l'ho mai fritta (né mia mamma o mia nonna quando eran vive), mi è capitato di mangiarne, ma non negli ultimi anni. Ma insisto, soprattutto se si ci si prende la briga di fare una cotoletta alta con l'osso, friggerla nell'olio è un peccato; a questo punto molto meglio lo strutto.
Se, e dico se, non si usa il burro chiarificato (che consiglio), allora si può optare per una miscela di burro e olio, ma comunque secondo me l'olio deve essere meno di un terzo.
Ricordo quando, da bambini, degli amici liguri che incontravo in vacanza in montagna, assaggiarono le cotolette di mia mamma: rimasero a bocca aperta e chiesero alla loro perché quelle che ogni tanto faceva lei fossero decisamente meno buone...
Non è tanto l'uso del burro in se stesso che mi da da fare ma è il procedimento di chiarificazione. Ho paura di fare un gran casino.
Comunque credo che proverò la tua ricetta così come l'hai egregiamente descritta e poi saprò dire. Grazie