L'è un sgnór vèin. Modi di dire modenesi sul vino
- la Lavagna di GustaModena -

L'è un sgnór vèin. Modi di dire modenesi sul vino

scritto da vejo
scritto da vejo
il 12/05/2017
5 commenti, vai all'ultimo commento

"L'è un sgnór vèin" - È un vino molto buono.

A-n n’è gnanch al só mèz vein - Non è neanche il suo mezzo vino, di uno che non assomiglia affatto a un altro

L’è méi al vein svanì che l’aqua fràsca - E’ meglio il vino svanito che l’acqua fresca

Al pèr al vein ed Grimeli - Sembra il vino di Grimelli (Geminiano Grimelli - 1802-1878 - era un chimico carpigiano che preparò una bevanda che "somigliava" al vino, nel colore e nel sapore).

Cal vein chè l’è tante boun che a-m sa fadiga a pisèrel - Questo vino è tanto buono che faccio persino fatica a pisciarlo.

L'aqua la fa mèl e al vèin al fa cuntèint (cantèr) - L'acqua fa male e il vino rende allegri (fa cantare).

Pan d'un dè e vèin d'un an e 'na ragàza éd desdòt an - Pane di un giorno e vino di un anno e una ragazza di diciotto anni.

Chi vól vàdder al dutór sól da la fnèstra al bàvva al vèin prémma dla mnèstra - Chi vuole che il dottore resti lontano, beva il vino prima della minestra.

oppure

Un bicér éd vèin prémma dla mnèstra per al dutór l'è 'na balèstra - Un bicchiere di vino prima della minestra, per il dottore è un colpo di balestra, lo tiene lontano, perchè fa bene alla salute.

Un bicér quand al magna e un quand al bàvv - Un bicchiere quando mangia e uno quando beve. Si dice di chi beve molto.

Se imparèr a fóssa cóme bàvver vèin, tótt i savréven éd làttra - Se imparare fosse (così facile) come bere vino, tutti saprebbero di lettera (sarebbero sapienti).

Mùsica, dann e vèin, per i zóven i én velèin - Musica, donne e vino per i giovani sono veleno.

Al vèin rass al fa bòun sànghev - Il vino rosso fa buon sangue.

Terzanèl - Vinello. Dopo aver ottenuto il vino, versando altra acqua sulle graspe si ottengono "al vèin sutìl" o "mèz vèin", aggiungendo ancora acqua si ricavano "al puntalòun" o "turciòun" (V.).Se poi si vuole sfruttare ulteriormente le graspe ormai esauste, aggiungendo a esse altra acqua, si spilla dal tino un vino pallidissmo, che è quasi privo di alcol.

A-n n'è gnanch al sô terzanèl - Non gli assomiglia neanche lontanamente.

Trést cóme al vèin sutìl - Scadente come il vino annacquato.

Al vél come un ròt ed vèin sutìl - vale come un rutto di vino sottile (non vale niente)

Lat e vèin l'è un velèin - Latte e vino (assieme) sono un veleno (mio nonno diceva: "Latte e vino, veleno fino")

Quand al pél dveinta bianchein lasa la dàna e to’ al vein - Quando il pelo comincia a diventare bianco, lascia la donna e prendi il vino

oppure

Quand la bèrba la fa al stupèin, lasa la dànna e dat al vèin - Quando la barba fa lo stoppino (diventa bianca), abbandona la donna (le fatiche sessuali) e dedicati al vino.

Di questa frase esiste anche la versione genovese, che suona così (v.m. 18 anni): "Quandu e balle sun ciù lunghe du belin, lascia perde a mussa e tacchite au vin".

permalink a questa risposta
scritto da Martora
Scritto da Martora
il 12/05/2017
Hahaha, bravissimo, grazie! emoticon
permalink a questa risposta
scritto da gi
Scritto da gi
il 12/05/2017
emoticon emoticonemoticon
permalink a questa risposta
scritto da vejo
Scritto da vejo
il 12/05/2017
Caro GI, come vedi, oltre alla Grappa di Campogalliano e all'acqua di Moreali, è emerso anche il "vino di Grimelli".

Prego inoltre notare come l'ultima frase in genovese dia un tocco di internazionalità a tutto il post
(sono proprio fuso...)
permalink a questa risposta
scritto da lukeforever
Scritto da lukeforever
il 12/05/2017
Si con vejo siamo arrivati da Gustamodena a folklorecontadino.it😂😂😂😂😂
permalink a questa risposta
scritto da tata
Scritto da tata
il 13/05/2017
emoticonemoticonemoticonemoticonemoticonemoticonemoticonemoticon