Sono stato indeciso per un bel po', poi alla fine mi sono deciso. I primi di Agosto sono stato alla Sagra della Lumaca a Casumaro e mi sono incontrato con Bicio e Giorgio. Bellissima serata, come ai vecchi tempi, anche se un po' guastata dagli eventi sismici che hanno minato tutti noi, ma soprattutto il buon Bicio... Poi il giorno dopo a casa mi sono ricordato della lacrimuccia che ho scorto nei suoi occhi a fine serata e allora gli ho scritto questa poesia, tutta dedicata a lui, ma anche a chi ha perso molto...
Bicio
Inseguo con orecchie attente
i suoni che sfociano dalla sua bocca
parole concitate che filtro nella mia testa
trattenendo l'accento veneto che mi rallegra...
Scivolo con occhi scrutatori
sulla facciale pelle ambrata dal sole
osservo astutamente il biondo cimiero
memore di giorni felici in acque salmastre...
Metto a fuoco la mia attenzione su di lui
e noto bulbi oculari gonfi e lucidi
trattenere a stento fiumi lacrimosi
umettanti delicatamente le guance rugose...
Che effetto la commozione umana
fa intendere timori e paure di inaudita portata
in un attimo mi avventuro dentro di lui
e cerco di carpirgli il segreto che lo turba...
Scopro l'inamovibile terrore del terremoto
ben radicato nella sua anima e nel suo cuore
cancellare le certezze e le sicurezze della vita
dimostrando l'inutile e vana caducità dell'esistenza...
(Roberto Roganti 2012)