Da L’Arena del 17.3.2011:
“Un film visto appena quattro mesi e mezzo fa. Un incubo che ieri ha riportato la paura tra i soavesi che speravano che l'alluvione restasse un brutto ricordo. Ma il Tramigna ieri ha fatto di nuovo la voce grossa ed ha allagato nuovamente l'antico borgo medioevale, seminando tra la gente tanta rabbia e tanta sconsolazione. Fino alle 10.30 di ieri mattina la situazione era sotto controllo e le amministrazioni di Soave, Monteforte e San Bonifacio hanno allertato la protezione civile per monitorare i fiumi nei soliti punti sensibili: il ponte della Motta, il ponte della regionale 11 a Villanova, la campagna Bertani, il tratto di autostrada A4 allagato lo scorso novembre e i muretti di contenimento del Tramigna. Sotto i ponti e i muretti di contenimento c'era ancora un metro e più di margine. Sono bastati gli oltre centro millimetri di pioggia caduti a monte di Soave tra la notte e la mattinata di ieri e il Chiampo che pure si è ingrossato, per far cambiare improvvisamente aspetto al torrente che solca Soave nel giro di un'ora. L'allerta è scattata prima di mezzogiorno, quando l'amministrazione comunale ha fatto suonare le campane a martello ed ha fatto uscire le auto del Comune con gli altoparlanti per avvisare la popolazione della piena imminente.
Attorno a mezzogiorno e mezzo l'acqua nel Tramigna non correva più come prima e il torrente si gonfiava a vista d'occhio. Hanno iniziato gli zampilli sotto la strada davanti a Porta Verona e questo è stato il segnale per i soavesi che le cose stavano prendendo una brutta, bruttissima piega. Per prima cosa, data l'esperienza della scorsa alluvione, i soavesi hanno iniziato a portare in salvo le auto, parcheggiandole nei punti più alti del paese, sopra l'archivio comunale, alla Bassanella, a porta Aquila e lungo il cavalcavia sopra l'autostrada in viale della Vittoria.
Il sindaco Lino Gambaretto temendo il peggio ha deciso di far evacuare tutte le scuole, così intorno a mezzogiorno e mezzo i genitori sono andati a prendere i figli: rientro pomeridiano annullato. Intanto davanti agli impianti sportivi di via San Matteo hanno iniziato a esondare i fossati e l'acqua ha riempito la carreggiata. La polizia locale ha chiuso via San Matteo dalla rotonda della regionale 11 a Castelletto, poco prima di mezzogiorno e mezzo. Si poteva però ancora passare a quell'ora da viale della Vittoria, ma gli zampilli che fuoriuscivano dai muretti e da sotto le strade cominciavano a creare un leggero strato d'acqua in corso Vittorio Emanuele, in via Ruffo e davanti a Porta Verona. A questo punto dalla fase di allarme si è passati a quella dell'emergenza. La prefettura ha avvertito l'Autostrada Serenissima del rischio alluvione. Sono stati allertati vigili del fuoco e genio civile, nonché la protezione civile provinciale e quella della Prefettura. Intanto l'acqua ha raggiunto intorno alle 13 l'orlo dei muretti di contenimento e le campagne Mainente e Bertani erano già allagate dall'acqua che tracimava dai fossati. Gli agricoltori, chiamati a raccolta dal vicesindaco Gaetano Tebaldi, hanno iniziato a riempire i sacchi di sabbia nel piazzale della Cantina di Soave. Sacchi che sono serviti alla protezione civile per innalzare alcuni punti critici dei muretti come alla curva del Roxy. Intorno alle 13.30 anche dal Tramigna l'acqua ha iniziato a uscire ma essendo i muretti più alti a sud rispetto quelli a nord e riuscendo a «tenere» a differenza dello scorso novembre, l'acqua non ha invaso la parte a sud del Tramigna ma è sfogata solo a nord. In pratica stavolta viale della Vittoria, via Verdi e via Serenissima si sono salvate. Si è allagato invece il parco giochi all'altezza del mulino, Foro Boario, corso Vittorio Emanuele e via Cangrande della Scala e via Roma fino all'altezza di piazza Mercato Grani. In questa parte del centro storico, l'acqua ha raggiunto il metro e mezzo e poi ha iniziato a spostarsi verso est percorrendo via Ruffo e allagando Borgo Covergnino, San Giorgio e via Tramigna. Stavolta l'acqua non ha invaso via San Lorenzo. Nel giro di poco più di un'ora la situazione più critica era quella di San Giorgio e via Tramigna. Da qui i vigili del fuoco con i mezzi anfibi hanno salvato una decina di persone ospitate poi da parenti ed amici. Intanto il genio civile di Verona ha deciso di mandare gli escavatori per aprire una falla sull'Aldegà , all'altezza di San Vito, dopo Monteforte, aperta verso le 14. Appena è stata creata la falla, l'acqua intorno alle 15 è tornata a defluire e il livello del torrente si è abbassato. Nel frattempo aveva smesso di piovere…”
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La nostra famiglia abita in via Tramigna ed ha il negozio a sud del Roxy. I telefoni non funzionavano fino a notte inoltrata perché l’acqua aveva fatto saltare tutti i salvavita.
Stamattina, al cellulare, son riuscito a parlare... sono lì, a un quarto alle otto, che stanno svuotando la cantina della casa da fango e acqua, tutto da buttare... Pensavano, dopo quattro mesi, di essere riusciti almeno ad asciugare la muffa... Il negozio è salvo stavolta, perché il Tramigna ha rotto verso nord e l’acqua ha invaso il Centro Storico e poi la zona di via Tramigna, che è parecchio in buca, dove abitano.
Erano parecchio sconsolati: non è possibile, dopo due giorni e mezzo di pioggia, vivere sempre con questo assillo... con le amministrazioni pubbliche... provincia... regione... che in quattro mesi e mezzo non hanno fatto nulla... e che ora si accusano a vicenda... ma, forse non se ne rendono conto, sono rette dalle stesse parti politiche...
Grazie a tutti per ieri sera, a chi ha organizzato, a chi ha partecipato, a chi ha comunque versato, anche a chi ha dedicato solo un pensiero...