Scusate, durante le vacanze avevo più scatto... ultimamente sono un po’ preso dal lavoro e sono tornato a viaggiare con qualche minuto di ritardo...
Bene. Allora spiego un po’ meglio in cosa consiste il nostro intervento, a volte magari ripetendo quello che ho già scritto nell’altro post riportato sopra.
Sette anni fa ho fondato, con altri, il gruppo S.Vincenzo, che agisce nella zona della mia parrocchia, del mio Comune e dell’intera Valpolicella (ad eccezione di Pescantina, dove esiste già un altro gruppo simile).
Preciso che la S.Vincenzo non è un gruppo “religioso”, ma, per Statuto, è un gruppo “laico”, di ispirazione cristiana; è apartitico e non persegue fini di lucro.
Il parroco comunque ci dà gratis lo spazio per trovarci periodicamente, è stato uno degli ispiratori della fondazione del gruppo, collabora ogni tanto per segnalare i casi di cui viene a conoscenza o che a lui si rivolgono in prima istanza, ma partecipa alla stregua degli altri 14 del gruppo.
In ogni caso, è sempre il Presidente a gestire direttamente ogni situazione. Lo faccio con l’aiuto di una mia vicina che mi funge da segretaria e del cassiere.
Le decisioni di fondo vengono prese assemblearmente. Se c’è urgenza d’intervento e non c’è il tempo di discutere, sul “come” e “se” intervenire, decide per forza il Presidente, dopo avere fatto le necessarie verifiche e considerazioni.
Illustro brevemente la nostra attività, così come si è svolta nel corso di questi anni:
- tenuta ed aggiornamento elenco famiglie senza reddito fisso, o con reddito inadeguato, e fornitura ogni tanto della spesa alimentare
- deposito (nel mio garage) di cibi a lunga conservazione da distribuire a chi ne presenta urgentemente la necessità o che si presenta d’improvviso, con acquisti periodici
- collaborazione con le assistenti sociali del Comune per individuare casi bisognosi d’aiuto e strategie d’intervento
- ripetizioni (gratuite) a ragazzini in difficoltà delle scuole elementari e medie, con alle spalle famiglie non in grado di seguirli, né dal punto di vista economico né da quello comportamentale
- collaborazione con il CSM (Centro Salute Mentale) di zona per casi psichiatrici non gravi, assistenza saltuaria ad alcune persone del nostro paese aventi queste caratteristiche
- trasporto automobilistico di anziani e, una volta, di una ragazza down; pagamento una tantum di viaggi a persone in difficoltà economica, in particolare extracomunitari per ritornare al paese d’origine
- inserimento nel mondo del lavoro (molto difficile, quasi impossibile, nell’ultimo anno e mezzo) di persone disoccupate o disadattate che ci vengono via via segnalate
- collaborazione con il SIL (Servizio Integrazione Lavorativa dell’USL) per l’inserimento al lavoro di persone particolarmente disagiate dal punto di vista comportamentale, anche con lavori “controllati” molto part-time
- contributi una tantum a famiglie che si trovano improvvisamente senza lavoro
- pagamento bollette, assicurazioni, affitti di persone in difficoltà (ad esempio, l’ultimo caso è di una ragazza di trent’anni, sola e senza parenti, operata d’urgenza al cuore e che per questo è stata licenziata)
- pagamento occasionale di rate mutui o leasing
- acquisto medicinali a persone extracomunitarie con difficoltà linguistiche, oltrechè economiche; pagamento di visite mediche specialistiche, anche a ragazzi con alle spalle famiglie che non li seguono nemmeno dal punto di vista sanitario
- adozione a distanza di una ragazza indiana di 19 anni, in collaborazione con Namastè Onlus, per pagarle il corso in un CFP ed avviarla al mondo del lavoro
- adozione a distanza di una bambina indiana
- prestiti (di cui spesso è difficile vedere per intero la restituzione) senza interessi, a persone che si ritengono “teoricamente” capaci di restituire
- assistenza (dar da mangiare, lavare, sollevare dal letto ecc.) a persone anziane, sole, ammalate, con pensioni minime,
- attività di animazione settimanale presso la Casa di Riposo del nostro Comune
- recupero fondi con contributi economici personali degli aderenti, con vendita di fiori davanti alla chiesa (ho un mio amico che ha delle serre e me li dà a metà prezzo), con vendita bottiglie di vino (alcune cantine me le regalano), con vendita torte, con attività di supporto all’organizzazione della sagra (una piccola parte dei proventi ci vengono poi riconosciuti), con richieste a banche, al Comune, con l’organizzazione di una giornata annuale della S.Vincenzo e raccolta offerte tramite la Parrocchia, che in questo ci aiuta.
Questo è il resoconto economico dello scorso anno:
Entrate 2009:
- Giornata annuale, cosiddetta della carità (messaggio lanciato a tutte le persone di buona volontà della nostra zona, attraverso lettera o, a voce, durante le messe) euro 1.968
- Dalla sede centrale, da libere offerte dei componenti della S.Vincenzo,
da singoli, da persone anonime, dalla cassetta in Chiesa, euro 3.573
- Dalla vendita di fiori, dalla vendita di un libro sullo scoppio della polveriera nel nostro paese l’ultimo giorno di guerra, euro 1.817
- Altri contributi da enti pubblici, gruppi e comitati, euro 928
Totale entrate euro 8.286
Uscite 2009:
- Spese per assicurazione, abbonamenti, acquisto fiori, euro 648
- Pagamenti alle famiglie bisognose per contributi affitto, bollette acqua, luce,
gas, telefono, bollo auto, spese alimentari e altri acquisti, euro 9.922
- Prima adozione a distanza, euro 156
Totale uscite euro 10.726
Alle maggiori spese abbiamo fatto fronte con il residuo di cassa dell’anno prima. Alcune delle spese si accavallano con l’anno precedente e con l’anno in corso.
Mandiamo annualmente la documentazione di resoconto delle spese alla sede centrale e quindi, se si richiede, possiamo fornirne copia.
Dalla sede centrale siamo autonomi, tranne per pagare una modesta quota di adesione per le spese organizzative generali e per chiedere/ricevere qualche saltuario contributo, quando non ce la facciamo con le nostre risorse.
Come ho già scritto, è un po’ problematico per me individuare un progetto specifico, perché quasi sempre si agisce nell’emergenza e perché non siamo una finanziaria.
Cioè, dopo un contributo in soldi, per una o due volte, tranne casi particolarissimi, si reputa più opportuno seguire la strada del dialogo, della vicinanza umana, del consiglio e dell’indirizzo, considerato che la maggior parte delle persone (non tutte) con le quali veniamo in contatto ha una serie di problemi che vanno oltre quello economico o che a volte ne sono la causa. E anche per evitare che poi qualcuno ne approfitti, come in passato, agli inizi, è accaduto.
Per questa vicinanza, ciascuno di noi opera come un “tutor” nei confronti di una singola persona, o di una famiglia, la segue e ne relaziona periodicamente, o evidenzia nuovi problemi che dovessero sorgere.
Rimango a disposizione per ogni altra richiesta di delucidazioni.
Ciao a tutti!